Alcune brevi informazioni di carattere naturalistico e giuridico concernenti le pratiche sportive sui corsi d’acqua del Parco ed in particolare sul fiume Nera.
Il Regolamento del Parco fluviale del Nera non prevede norme che vietino le attività sportive e ricreative acquatiche come ad esempio l’utilizzo personale del kayak.
Le manifestazioni sportive, anche acquatiche (gare di pesca sportiva, canoa, kayak, etc.), al di fuori di impianti appositamente attrezzati vanno, invece, autorizzate dall’Ente gestore del Parco ai sensi dell’Art. 42 (Attività di fruizione) del Regolamento del Parco fluviale del Nera.
Il riferimento normativo sulle Attività sportive e ricreative acquatiche è il Regolamento della Regione dell’Umbria n. 3/2009 consultabile qui.
Per l’effettuazione di pratiche sportive acquatiche è comunque opportuno consultare l’Ecomanuale del Parco del Nera alla sezione Kayak, canoa e torrentismo che riporta i riferimenti al Regolamento Regionale citato e varie informazioni utili per l’effettuazione corretta degli sports acquatici e non solo, nel Parco:
la pratica di kayak, canoa, rafting e hydrospeed è autorizzata, in ogni caso, solo qualora in alveo si verifichi un “tirante idrico” di almeno 2,3 metri di larghezza e 40 centimetri di profondità; la pratica del rafting non è comunque autorizzata tra Ceselli e Ferentillo;in certi tratti, tra una discesa e l’altra di natanti da rafting deve intercorrere almeno un’ora
lo stesso regolamento stabilisce, per alcuni tratti, anche il numero massimo di natanti da rafting per ciascuna discesa e quello complessivo per giornata. nei corsi d’acqua demaniali, in generale, non possono essere esercitati il transito con quad né il river hiking (escursionismo a piedi nell’alveo bagnato).
Rimandando al citato regolamento per la più dettagliata e completa informazione, si invitano gli appassionati degli sport acquatici ad attenersi anche alle seguenti, ulteriori indicazioni formulate per minimizzare il potenziale impatto sulla biocenosi e l’ambiente:
- evitare di navigare sopra formazioni di idrofite sommerse;
- evitare di navigare in punti con acque basse dove gli scafi possano urtare il fondo del corso d’acqua;
- evitare di navigare in acque basse, calme o ferme, possibile sito di riproduzione degli anfibi;
- non manomettere ammassi di rami, fronde e foglie presenti nelle acque o presso le sponde, né muschi o altra vegetazione sviluppata lungo i corsi d’acqua;
- non sostare presso possibili siti di nidificazione di martin pescatore o merlo acquaiolo.
nei piccoli corsi d’acqua, nei torrenti e anche in certi tratti dei fiumi appenninici, vivono e si riproducono specie di anfibi rare e di notevole interesse conservazionistico. nel territorio del Parco Fluviale del nera e in ambiti limitrofi è ad esempio accertata la presenza della salamandrina dagli occhiali, della rana appenninica e della rana agile. Queste specie si riproducono in primavera, deponendo, in zone con acque più ferme, le fragili uova da cui si svilupperanno i girini o le altre forme larvali. negli stessi ambienti è praticato il torrentismo, che per ovvie ragioni può mettere a repentaglio la presenza di questi anfibi e la loro riproduzione. Pertanto, in attesa dell’adozione di idonei regolamenti, s’invitano i praticanti a seguire le seguenti indicazioni, finalizzate a minimizzare l’impatto sui popolamenti animali di pregio:
- evitare di praticare il torrentismo nel periodo febbraio-giugno;
- in ogni caso prestare attenzione a non calpestare uova, girini, larve o adulti di anfibi, soprattutto nelle zone con acque più basse e calme e lungo le fasce adiacenti alle sponde;
- non manomettere ammassi di rami, fronde e foglie presenti nelle acque o presso le sponde, né muschi o altra vegetazione sviluppata lungo i corsi d’acqua;
- non spostare massi o tronchi caduti in acqua.